Trame Identitarie - Progetto in convenzione con L'Accademia di Belle Arti di Brera e con il patrocinio del Comune di Albiolo

25.02.2019

Il progetto nasce dalla richiesta di una studentessa dell'Accademia di Belle Arti di Brera la Sig.na Aura D'Arrigo di sperimentare la terapeutica artistica con donne migranti.

Abbiamo così pensato di proporre il progetto al Comune di Albiolo, richiedendone il patrocinio e la concessione di una sala ad uso gratuito in quanto da sempre si è contraddistinto per la sensibilità al tema dei migranti ed al loro inserimento proattivo nel tessuto sociale.

Come cooperativa siamo sempre interessati a svolgere delle attività che possano andare a sperimentare approcci innovativi nell'indagine autobiografica del sè. Per tale motivazione abbiamo stipulato una convenzione con l'Accademia di Brera per far partire il percorso gestito da oltre la Sig.na D'Arrigo anche dalle studentesse Nosella, Croci e dalla nostra mediatrice interculturale la Dott.ssa La Fragola Federica.

Il progetto mira ad esprimere una parte di ognuno delle partecipanti attraverso un'altra materia, quest'ultima intesa come manifestazione recondita del nostro essere. La Terapeutica Artistica è la pratica di un'arte terapeutica, riabilitativa, rigenerativa, attraverso cui prendersi cura di se stessi, in modo creativo, profondo, unico. Una delle finalità, poste dalla studentessa D'Arrigo è quella di realizzare un'opera condivisa in cui raccontarsi e incontrarsi attraverso la relazione con il materiale utilizzato. Con la pratica dell'opera condivisa si vuole stimolare una trasformazione prima nell'individuo, poi nel gruppo, permettendo di esprimere la propria potenzialità individuale all'interno di una relazione in cui nessuno è migliore di un altro.

L'attività proposta consiste nell'applicare il processo della tessitura in un contesto diverso e con tecniche innovative, utilizzando scampoli di tessuti, fili di lana, spago, carta e altri possibili materiali riciclabili che si prestino a essere lavorati. L'idea è quella di unire la tradizione comasca del tessile a quella della terra d'origine delle donne migranti, creando nuove competenze di tipo tecnico e sviluppando una nuova percezione del lavoro manuale.

Sono previsti dieci incontri totali da due ore l'uno con cadenza settimanale, con inizio a gennaio ed il progetto si concluderà con la mostra delle opere nel mese di giugno.

Al percorso partecipano 6 delle donne ospitate presso il CAS sito ad Albiolo via Pozzi di nazionalità nigeriana e 4 donne ospitate nei CAS di Olgiate Comasco di nazionalità eritrea e pakistana. La scelta è ricaduta sulle donne che stanno affrontando un periodo particolare di rielaborazione del proprio vissuto rispetto ai traumi subiti in passato, al viaggio ed alla collocazione attuale in Italia e sono state selezionate dall'equipe socio-psico-pedagogica della Cooperativa Intesa Sociale.

Il passaggio finale consiste nel mostrare pubblicamente l'opera, così che il lavoro acquisisca un valore partecipativo maggiore da condividere anche con chi non è stato parte attiva nel processo di realizzazione ma potrà comprendere il il vissuto di ogni singola opera generata dalla rilettura interiore di ognuna delle nostre donne.