Benvenuta Marzia Da Herat all’Italia, il tuo nuovo domani

28.12.2021

Caro 2022... Lettere all'anno che verrà - Inserto Diogene La Provincia

Cara Marzia,

scrivo a te una ragazza afgana di etnia hazara, di 16 anni e che vieni dall'Afghanistan dalla provincia di Herat, cresciuta in un paese di guerra, in un posto dove non c'è il diritto di scelta: non si può scegliere il modo di vivere, non si possono scegliere i vestiti e nemmeno il modo di pensare. Tu ami il tuo Paese perché sei cresciuta lì con la tua famiglia e i tuoi amici. Avevi grandi progetti per il tuo futuro ma un gruppo di talebani integralisti ha posto fine ai sogni di tutti, specialmente delle ragazze e delle donne. La situazione so che non è non è facile nemmeno per tuo fratello e tua sorella, specialmente per lei perché non può uscire di casa, non può andare a scuola e anche per te quindi la vita è amara perché non puoi fare niente per lei. Il motivo più  importante che ha reso così insopportabile vivere nel tuo Paese è che sei una ragazza e che appartieni al gruppo etnico degli hazara, il gruppo che ha meno diritti di tutti: è per questo che hai lasciato tutto e sei venuta qui, anche se non è facile alla tua età vivere senza mamma, papà e senza famiglia in generale. Il 29 agosto 2021 hai lasciato il tuo Paese e sei venuta in Italia a causa della brutta situazione dell'Afghanistan. Ma la scena che non dimenticherai mai è stata in aeroporto quando insieme a migliaia di compatrioti avete raggiunto un campo profughi e sentendo un'esplosione hai pensato di aver perso la tua famiglia. Per fortuna dopo due ore, tuo padre ti ha chiamata per dirti che erano tutti salvi perché erano tornati a casa. Non è stato facile partire da sola, ma per sopravvivere e per i desideri che avevi l'hai fatto. So che se fossi rimasta in Afghanistan non avresti potuto raggiungere i tuoi obiettivi e senza obiettivi, come dici tu, la vita è una cosa assurda. Qui in Italia stai imparando molte cose nuove, soprattutto hai conosciuto l'umanità delle persone che ti hanno aiutato senza chiedere niente in cambio. I sentimenti che hai adesso non sono chiari, da un lato sei triste per molte ragioni dolorose, per il tuo Paese specialmente perché pensi che lo aspetta un futuro oscuro, per le ragazze e per le donne che non possono studiare e lavorare, ciò significa che possono solo respirare, ma questa non è vita. Dall'altro lato sei contenta perché hai anche la speranza di costruire un futuro migliore, perché ti senti libera di studiare, di scegliere, libera di vivere! Il sogno più grande di ogni afghano è la libertà e tu speri che un giorno nel tuo Paese nessuno potrà più essere discriminato e insultato per il suo genere, nazionalità, religione, situazione economica o razza. Il tuo sogno, invece, fin dall'infanzia è sempre stato quello di diventare un medico e so che farai del tuo meglio per realizzarlo. 

Marzia

Accolta presso Intesa Sociale Soc. Coop. Soc.